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13/06/2022 - L’arte e la chirurgia possono avere dei punti in contatto e fare in modo che l’una spinga l’altra nella diffusione della conoscenza. E’ su questo filo che si è tenuto di recente il 1° Congresso nazionale sulla gestione del trauma di interesse chirurgico a Caltanissetta. Un evento sostenuto dal Cefpas e fortemente voluto dai due presidenti del Congresso, Giovanni Di Lorenzo e Giovanni Ciaccio.
Il primo, direttore UOD Sale Operatorie ASP 2 Caltanissetta e il secondo Direttore dell’Unità Chirurgica Generale all’ospedale Sant’Elia. “Abbiamo scelto l’arte quale veicolo per la scienza – spiega Di Lorenzo – per attirare l’attenzione di chi crede che la scienza sia noiosa.
La prima sera abbiamo proposto la performance di Stefania Bruno, la brava sand artist; poi un fotografo di fama internazionale come il maestro Walter Leonardi.
Grazie a loro abbiamo catturato l’attenzione e la curiosità di chi ha poi seguito anche gli altri eventi. Le condivisioni sui social ci hanno dato ampio ampiamente ragione”. Va da sé che il punto focale del congresso era quello di stabilire linee guida e procedure standard che permettano la gestione del trauma del modo migliore, sia per l’equipe in sala operatoria, sia per il paziente, focalizzando l’attenzione sul lavoro di squadra.
Obiettivo raggiunto anche scegliendo di mettere l’inaugurazione al centro della prima giornata in modo che abbracciasse la sessione infermieristica e quella chirurgica, due aspetti inscindibili nella gestione del trauma. Tra le novità più interessanti la presentazione, per la prima volta, della costituzione di un App sul trauma che ha, al suo interno, la realtà aumentata ed è in grado di offrire risposte concrete e rapide, anche al piccolo ospedale, da parte di medici con più esperienza. Specialità e rapidità sono infatti le parole d’ordine nella gestione di un trauma, che per sua stessa natura, si compone di diversi momenti. E se l’uso dei presidi di sicurezza, come caschi o cinture, hanno un peso specifico determinante nella prevenzione dell’evento traumatico, “quando il trauma è già avvenuto – sottolinea Giovanni Ciaccio – si passa alla presa in carico della persona sulla strada, al trattamento del paziente in un trauma center in cui vanno messe in atto tutte le professionalità onde lavorare e decidere nel più breve tempo possibile su percorsi e protocolli già studiati in precedenza”.
La prima edizione ha focalizzato l’attenzione sul trauma toracico e addominale, analizzando il comportamento del personale sanitario in camera operatoria, del chirurgo e del rianimatore che, spesso, è il leader del trauma center. “Tutte le regioni d’Italia, Sicilia compresa – specifica Ciaccio – sono pronte ad affrontare il trauma allo stesso modo. Esiste una rete trauma che abbiamo sviluppato tra le nostre conoscenze personali. Il futuro metterà insieme professionalità ed esperienze in modo più ampio. Il trauma è figlio dell’imprevedibilità e può capitare ovunque. Ecco perché la diffusione della conoscenza è fondamentale”.
Un principio condivisibile e auspicabile che tra l’altro ha già posto le basi per la seconda edizione del Congresso sulla gestione del trauma di interesse chirurgico, “Live surgery del blocco operatorio del presidio ospedaliero S. Elia di Caltanissetta”, che si terrà a giugno nel 2023 nel comune di Petralia Sottana, al centro di un polmone verde di montagna, in provincia di Palermo.
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